Non solo calcio (per fortuna)

lug
2014
31

scritto da on Home

1 commento

Ieri (ho scritto questa nota qualche tempo fa, poi l’ho dimenticato causa preparativi per la partenza per le vacanze, ed oggi, altra giornata dal tempo deprimente, l’ho recuperato) finalmente sono finiti i mondiali di calcio. Ho visto un certo numero di partite: un tempo non ne perdevo neanche una, adesso invece se devo fare altro di una qualche importanza, perdo la partita, senza rimpianti. Ammetto che il calcio mi annoia sempre più, dal punto di vista logico lo trovo sempre meno attraente, da ultimo anche tutto quel che c’è attorno al calcio  mi infastidisce sempre più. A cominciare dall’idiozia generale di commentatori e pubblico, ben peggiore, in genere, che negli altri sport. Figurarsi che oggi i giornali argentini se la prendevano con l’arbitro, forse hanno guardato solo lui, dimenticandosi che cosa hanno combinato Higuain e Messi, per esempio. Ma oggi non voglio parlare di calcio, e del lato deteriore dello sport  vissuto passivamente, ma di qualcosa che invece dà lustro allo sport, al suo spettacolo e ai suoi significati. Parlo di basket, e più precisamente della serie finale per l’assegnazione dello scudetto italiano. Intanto, il basket è uno sport che ha risentito molto meno del calcio dell’enorme miglioramento atletico dei giocatori. Le partite continuano a essere belle, appassionanti, spettacolari. E questo già non è poco. Ma non è questo il punto più importante. Il basket è vissuto in maniera diversa, sul campo e sugli spalti (anche se i tifosi non sono aquile in nessuno sport, forse è proprio il concetto di tifo che corrompe la mente).

Dunque, un po’ di storia. Erano un sacco di anni, credo otto, che Siena vinceva a piene mani. L’impressione è che fosse una squadra forte, ogni tanto aiutata anche dall’esterno, e forse questo succede spesso, con le squadre forti. Di più. C’è in corso un inchiesta perché sembra che Siena si sia resa più forte ancora, violando le regole in maniera pesantissima. In particolare, pagando profumatamente, in nero e all’estero, un bel po’ di giocatori. Non basta, chi ha organizzato tutto questo è anche accusato di aver fatto creste e crestone su queste operazioni, per arricchimento puramente personale. C’è quindi il rischio che questi scudetti possano essere cancellati con un tratti di penna, o meglio con una sentenza di un qualche tribunale sportivo. E che il suo dirigente principale finisca pure in galera. Ma c’è di più. La società basket, forse risentendo di tutte le peripezie della Banca Montepaschi, è fallita. Il suo campionato si è concluso con un manipolo di giocatori stranieri che già sapevano  che la loro esperienza a Siena era conclusa, con qualche italiano a fine carriera, con un allenatore che sapeva di allenare una squadra che stava per sparire, e di farlo per un anno solo. Di fronte a Siena la EA7 Milano, squadra destinata (speriamo con altra etica) a prendere il posto di Siena come corazzata del campionato, in virtù di un proprietario di enormi risorse finanziarie, e con dietro una città come Milano che, almeno se le cose vanno, riempie i palazzetti come nemmeno gli stadi di calcio di molte squadre di Serie A. Insomma Milano a confronto di Cantù, Armani a confronto dei Cremascoli … non esattamente le stesse potenzialità.

Ci si poteva aspettare una serie (nel basket vince il campionato la prima squadra che vince quattro incontri) già segnata in partenza. Ebbene non è stato così. Non tutte le partite sono state belle. In certi momenti si è assistito a una sagra di errori anche un po’ stucchevoli. Tecnicamente, gli amanti NBA avrebbero spesso potuto storcere il naso. Eppure, che serie! Basta ricordare l’inizio, 2 a 0 per Milano e conti chiusi secondo tanti. E invece Siena vince le sue due in casa, e poi sbanca Milano! Si arriva sul 3 a 2 con partita a Siena. In un certo senso l’ultima spiaggia per entrambe, con la differenza che una ha un futuro, l’altra no. Una partita incredibilmente avvincente, Milano sempre avanti, ma di poco, Siena che la raggiunge, e in un crescendo di tensione, si arriva agli ultimi secondi… Siena avanti di due punti, palla a Milano. Praticamente allo scadere Jarrell tira e insacca da tre! Si va a gara sette. Il Palazzo del basket di Siena è impressionante. I giocatori di Milano tutti attorno a Jarrell, quelli di Siena annichiliti. Il pubblico che applaude i suoi giocatori. Molti volti sono rigati di lacrime, e queste sono lacrime vere e da rispettare, perché Siena è stata un sogno per tanti anni, e quei volti sanno che il loro sogno è finito per sempre.

Però c’è gara sette da giocare, e anche questa è un vero, autentico, spettacolo di sport. Non importa se chi gioca sta giocando bene, non importa se si sbaglia troppo, importa che ci sono due squadre vere che si danno battaglia. Che vogliono prevalere, che accettano il combattimento, che si rispettano. Milano sempre in vantaggio, anche se non di molto, Siena che non molla mai. Si arriva all’inizio del quarto tempo, Siena è persino  riuscita a mettere la testa avanti. Ma non basta, la squadra emergente ha qualche briciolo di energia in più, ha la forza del futuro, Siena cede quasi di schianto, il punteggio alla fine è persino punitivo per lei. Ma gli avversari per rispetto hanno giocato fino all’ultimo secondo.

La partita è finita. Milano fa festa, il parquet è invaso dai tifosi. L’allenatore di Milano è sorridente, in maniera composta. Il suo cuore non può godere pienamente del successo, comunque inseguito per una stagione. Lui era a Siena in tutti gli scudetti precedenti. L’immagine di chiusura è bellissima: un tifoso con maglietta Armani che si avvicina al capitano di Siena, Thomas Ress, e gli dà come una carezza di stima e di affetto. E lui che ringrazia con lo sguardo.

Tengo per una squadra povera. Ho sportivamente odiato Siena tutti questi anni. Ma ho voluto testimoniare il mio rispetto per la squadra di quest’anno, un team vero, un gruppo di persone unite attorno a un progetto, e che ha dato il meglio di sé fino all’ultimo, senza chiedersi neppure un attimo che cosa sarebbe stato domani.

One comment on “Non solo calcio (per fortuna)

  1. Viviana on said:

    Di basket non capisco nulla e non lo seguo ma riconosco in queste righe la tua passione e ti leggo volentieri :)

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